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Lettera all'amore abbandonato


E poi,

poi

ti ho lasciato andare,

sei scivolato via

come acqua di fiume che va al mare.

Ma ti parlerò ancora di me

perché questo poco amore che ti ho lasciato

possa raggiungerti

e insegnare a quella donna,

che ti prenderà per mano,

a contare ogni battito del tuo cuore.

Ti lascerò tutte le mie poesie,

le mie vane parole

che hanno preso una stanza in affitto

arredata di versi,

di accenti, metafore,

delle mie foglie morte,

delle mie collane di perle,

dei miei seni nudi come dune nel deserto,

perché tu possa abitarla un giorno.

Perché sai

la donna del fiume lascia eredità d’amore,

e il bene tutto che ti ha voluto

come testamento,

firmato con dita d’inchiostro e tristezza

a sigillare carte e quaderni d’anima

ad un uomo sconosciuto.

Sì, le donne tristi, come me,

hanno francobolli d’amore

per lettere mai spedite,

hanno padri volati in cielo,

madri belle dentro vestiti a fiori,

amori traditi,

abbandonati sulla riva

di un mare e kina.

E ora la ragazza del giardino segreto

affida a dio

(il tuo nome)

e un addio

affinché venga il tempo

di un saluto ancora,

quando il sole apre il mattino

e illumina la tua terra aspra e lontana,

quando ancora nel sonno lei ti chiama,

e ti ama,

ti ama,

ti ama.

a nessuno, a un compleanno, agli anni, alla vita...

...


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