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Tra le parole di Fernanda

  • Cristina
  • 25 giu 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Meglio di me Fernanda presenta il suo libro con queste parole:

Sto pensando che dopo ben 22 anni riesco a ringraziare una terra e le persone che in quella terra abitano e a cui sono debitrice della vita e della mia rinascita. Ringrazio anche chi, attraverso la raccolta che ospita nella sua casa editrice, mi ha concesso di realizzare questo ringraziamento e di liberarmi di qualcosa che mi portavo dentro da così tanto, tanto tanto tempo. Grazie a Terra d'ulivi e grazie a Elio Scarciglia che mi ha pazientemente dato questa opportunità e un altro pezzo di vita. Grazie anche a Cristina Finotto attraverso le cui immagini ho trovato il filo di una matassa ingarbugliata che si è finalmente dipanata.

Nota dell'autrice

Avrei voluto avere una piuma, per scrivere tutto il cielo che in terra si versa, questo invaso d’acqua e neve, nuvole. Per non dire del vento, di cui mi sento solo un piccolo soffio nel mantice che spilla per tutti energia, riducendo la sua scala alla nostra, terrestre, umana, rendendo possibile ogni vita. Una specie di soffione che, ad ogni primavera, si faceva giocattolo per chi, come me, era nato senza imposizione di ricchezza. Volare, sopra ogni luogo, andare oltre la propria piccola misura e disegnare del proprio volo un mondo, sopra la sfera della Terra, maiuscola cavalcatura nel cosmo. Ma anche la terra, la sua parola magnifica e netta, nella superficie suola dei miei passi, gli alberi come custodi di tutte le nuvole che mi porto dentro e le tante storie che un tempo mi suggerivano i lunghi giorni d’estate, nei campi a casa della nonna e poi più tardi, in un periodo più tragico, lungo gli argini del Po. Una libertà mai più vissuta se non per uno scarto, della mente, un atto di coraggio nell’abbandonare tutti e tutto, e ritornarci, in un viaggio da ponente, per trovarci l’oriente, adesso che semino parole nella carta come fossero erbe, quelle dell’orto. Questo il mio viaggio, tra queste pagine brattee da sfogliare. A volte vorrei avere una lama di selce e guardarci dentro, la mia polpa, il sangue, le vene che mi scorrono, per vedere dove sta, acquattato quel mondo, la punta di un diamante che ferisce, oggi più di ieri, che siamo tutti più poveri di cielo, di pioggia, adesso che siamo deserto, per una bellezza dispersa, in amori voluttuari, in vortici di affari che non portano salute né a noi né alla terra, violentata, avvelenata, abbandonata ad un disamore che tutto travalica e sfregia. Mi sono ricamata un alveare di nuvole in corpo, attraversando questo vecchio mondo in bianco e nero, tra gli scatti fotografici di Cristina Finotto. Nel bianco e nel nero l’avorio di una memoria arcaica, tramandata nelle mani e nella paziente opera dei contadini. Ci sono sorgenti di luce e grandi foreste che scrivono poemi acquatici. Mi sono nutrita dei pollini che porta il vento da luoghi lontani, coltivandone le eco, mangiandone i frutti più teneri e maturi. E’ stato come tenere a bada un’ansia che ci uccide, centellinando il bene che viene proprio dalla terra, dalle vene dei suoi fiumi, dai labirinti delle galassie, attonite nel vederci compiere atti senza più un senso, la nostra follia di detenuti dentro l’orrore che ci iniettiamo con l’ago arrugginito di uno sguardo atrofico, in una minuscola pezza di nero, nostra pelle-spoglia, facendoci credere che sia quello tutto ciò che abbiamo, il senso del nostro piccolo mondo morto di consumo, per troppo rumore che non ha lascito di senso o valore, nemmeno quello che un tempo avevano tutte le parole. f.f.

Note bibliografiche

Fernanda Ferraresso - Nata nel 1954 a Padova, dove vive e insegna architettura presso il Liceo Artistico della città, è direttrice del sito web CARTESENSIBILI e FERNIROSSO WEBBLOCK, suo sito personale. Tra le sue pubblicazioni: Migratorie non sono le vie degli uccelli (Il Ponte del sale 2009), Dimmi se (Terra d’ulivi 2013), MAREMARMO (LietoColle 2014), Nel lusso e nell’incuria (Terra d’ulivi 2014), Voci oltre e altre cose storte (Terra d’ulivi 2015). Ha partecipato inoltre alle seguenti raccolte: Ombre come cosa salva - Il Purgatorio letto dai poeti, Canti I-IX (2008) Editore Il Ponte del Sale; Cuore di preda (2012), Il riscatto del pane (2012), Cronache da Rapa Nui (2013) (CFR Edizioni); Luce e notte e L’ustione della poesia (LietoColle); Scrittori & Scrittura. Viaggio dentro i paesaggi interiori di 26 scrittori italiani (Lucaniart); Sotto il cielo di Lampedusa (Rayuela Edizioni). Numerosi suoi testi e letture critiche compaiono in noti siti web e riviste di critica letteraria.

In questi giorni seguiranno altri post a riguardo.

Grazie a tutti per l'attenzione.

foto dal libro di c.f.


 
 
 

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