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Lettera all'amore stanco

  • Cristina
  • 8 giu 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

Ti scriverò della stanchezza

che hanno gli alberi in autunno

nel vedere le loro foglie morire

una ad una

come tutte i figli saliti in cielo

troppo giovani e belli

che meritavano vita e amore.

Sì, ti scriverò del silenzio nell’aspettarti

dove leggo di uomini lontani

perduti in inverni scozzesi

che si scaldano con un caffè

in un triste motel di pioggia.

Ti scriverò delle mani dei vecchi

delle loro dita piene di nodi

e del dolore che ha fatto crescere

le loro ossa gobbe.

Ti scriverò di quando stanca

vado cercando in cielo un aereo,

una nuvola bianca,

la fiducia della luna,

una preghiera

per queste vertebre

bagnate di nebbia.

E un giorno ti dirò

del canto benedetto

che ha l’uccello giallo,

delle sue ali di sole,

e del suo grido spossato d’amore,

di questo figlio di pen(n)a e piuma

che ormai ha addomesticato

il mio cuore.

(eLIOT)

.


 
 
 

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