Lettera ad un amore mai nato
- Cristina
- 16 giu 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Perché sono nata con l’amore addosso
in un giorno sperduto di dicembre
e avevo la neve innamorata ad accarezzarmi dentro
la piazza, i tetti e gli alberi della mia infanzia,
mentre tu
scappavi dal paese del regime
a bagaglio solo il tuo nome triste
e una patria ferita.
Non è mai nato questo amore
come la libertà per Istanbul,
e il mio viso si nasconde ogni volta
dentro un velo di pioggia nelle Highlands.
Invento fiori e allegria per questo corpo goffo
per fare di un giardino la mia compagnia.
No,
non è mai nato questo amore,
ché questo amore è la sposa abbandonata sul sagrato
di una chiesa sconsacrata
ed è ancora lì con un anello di niente al dito.
Ma c’è sempre l’amore che mi sovrasta
e accatasto carezze come il vecchio con la legna
lungo i sentieri di Poiana Ruscă,
lo stesso canto che fa il nome
della madre di mio padre.
E ascolto l’eco delle tue parole lontane
e quei ti amo sussurrati di notte
lungo le sponde del fiume che dormiva.
Nessuno si sarebbe svegliato mai
al rumore di questo amore,
perché ti ho amato in silenzio
come fa la pietra con la montagna
ai bordi dei giorni miei inquieti,
nei miei anni di dolore
con la consapevolezza
che il mio tempo migliore era morto.
E c’era una città di vetro tutta per noi,
che aspettava le nostre labbra unirsi
dentro lettere di nebbia,
la laguna si allargava nel mio cuore
come la speranza dei tuoi abbracci smeraldini.
Ora tra le mie rovine
di pietre alluvionate,
di questo amore abbandonato
ho salvato solo poche foto,
due papaveri di vento,
una finestra di nero mare
e tutto il tuo spavento
che io consolavo
baciando i tuoi capelli
come fossero reliquie.
Mi salverà la bellezza
del canto degli uccelli,
una nuvola,
un vecchio per strada
pieno di saggezza
a ragionarci fino a sera
al tavolo del vino
per annegare questo amore
che non ha visto pelle né sudore
ma solo un amaro addio
spina nel cuore,
tiepido,
vivo,
infinito dolore.
n.a.Il poeta è un fingitore (Pessoa docet)
Si scrive per inganno,
a volte siamo fatti solo di false parole.
Questa parole-poesia non sono state la mia vita,
la poesia è la mia vita.
eLIOT
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