Poesia del nulla
- giuliaeliot
- 10 mag 2017
- Tempo di lettura: 2 min

La poesia è nascosta nelle parole, è tutto quello che so. Il mio destino è non capire quasi nulla. Sul niente possiedo profondità. Non coltivo connessioni con il reale. Per me forte non è chi scopre l’oro. Forte per me è chi scopre cose insignificanti: del mondo e nostre. Per questa piccola frase mi hanno eletto imbecille. Mi sono emozionato e ho pianto. Ho un debole per gli elogi. ***
A poesia está guardada nas palavras – é tudo que eu sei. Meu fado é o de não saber quase tudo. Sobre o nada eu tenho profundidades. Não tenho conexões com a realidade. Poderoso para mim não é aquele que descobre ouro. Para mim poderoso é aquele que descobre as insignificâncias (do mundo e as nossas). Por essa pequena sentença me elogiaram de imbecil. Fiquei emocionado e chorei. Sou fraco para elogios.
Manoel de Barros
Manoel Wenceslau Leite de Barros è nato a Cuiabá, Mato Grosso, il 19 dicembre del 1916. Ancora giovane, si trasferì a Corumbá (MS) e in seguito a Rio de Janeiro, dove studiò alla Facoltà di Diritto. Attraversò la Bolivia e in Perù, e si fermò per un periodo a New York, catturando un po’ dell’essenza di ciascuno dei luoghi che visitava, per trasferirla nella sua poesia. Il suo primo libro, Poemas concebidos sem pecado [Poesie concepite senza peccato], fu pubblicato nel 1937, ma non si trattava del primo libro che aveva scritto, che era invece finito nelle mani di un poliziotto. Il giovane Manoel era macchiato del crimine di aver graffito la scritta “Viva il comunismo”, su un monumento, e la polizia si mise alla ricerca dell’autore di quell’impudenza. Per difenderlo, la proprietaria della pensione in cui viveva disse al funzionario di polizia che il “criminale” in questione era autore di un libro. Il poliziotto chiese di vederlo e lo prese. S’intitolava Nossa Senhora de Minha Escuridão [Nostra Signora della mia oscurità] e de Barros non lo ebbe mai indietro. Nel 1941, si laureò in diritto a Rio de Janeiro, già l’anno seguente pubblicò Face Imóvel [Volto immobile] e nel 1946, Poesias [Poesie]. Nella decade del 1960 si trasferì a Campo Grande, dove iniziò a lavorare come fazendeiro. Come poeta fu consacrato tra il 1980 e il 1990, quando Millôr Fernandes pubblicò le sue poesie sui più importanti giornali del paese. Manoel de Barros è normalmente considerato un esponente della generazione letteraria del ’45. Ha lavorato parecchio sulla tematica della natura, specie su quella del Pantanal, immensa pianura alluvionale, che si estende per 150.000 km quadrati tra il Brasile, la Bolivia e il Paraguay. De Barros mescolava diversi stili e affrontava il tema regionale con originalità e inventiva. Tra le sue opere ricordiamo: Compêndio Para Uso dos Pássaros [Compendio a uso degli uccelli,1961], Gramática Expositiva do Chão [Grammatica espositiva del suolo, 1969], Matéria de Poesia [Materia di poesia, 1974], O Guardador de Águas [Il custode delle acque, 1989], Retrato do Artista Quando Coisa [Ritratto dell’artista quando cosa, 1998], O Fazedor de Amanhecer (2001.Tra i premi ricevuti ricordiamo: il Prêmio Orlando Dantas (1960), il Prêmio da Fundação Cultural do Distrito Federal (1969), e il Prêmio Cecília Meireles (letteratura/poesia, 1998). Manoel de Barros è morto a Campo Grande, Mato Grosso, il 13 novembre del 2014.
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